Il linguaggio non è neutro, le parole formano, creano, costruiscono, educano.
Ieri ho visto quella tipa.
Dai, la figlia di, quella bella figa, la moglie di…
Ma dai è la madre di e la zia di…
Prima era la donna di poi è stata la compagna di e alla fine lui l’ha sposata perché lei ci era rimasta.
Ma dai quella bella, la sorella di e nipote del… che prima era una suora e poi la dava via a tutti.
La qualcosa di…
Ecco, forse potremmo cominciare anche da qui.
Dal chiamare una donna per nome e non a seconda della relazione che ha con qualcun altro, della sua subalternità, dell’essere la qualcosa di qualcuno o, ancora più semplicemente, una parte del corpo
Il femminicidio è il frutto, non il seme.
Per questo se vogliamo raccogliere frutti nuovi e differenti dobbiamo cominciare a piantare parole nuove.
Nuovi modi di costruire un pensiero a considerare l’altro non come proprietà o proiezione o sottogruppo.
A considerare l’altro come tale, in se stesso, donna o uomo, essere umano.